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Ma perché la statua fu chiamata Pasquino? Secondo i numerosi racconti popolari questo nome potrebbe derivare da un artigiano del quartiere particolarmente bravo a comporre versi satirici, oppure un maestro di una vicina scuola, del quale gli alunni avevano notato la somiglianza con la statua, appendendo i primi foglietti di scherno; ma non è escluso che il nome sia stato ispirato da un personaggio di una novella di Boccaccio. Ma questa statua di così scarso valore riuscì a diventare così celebre, e allo stesso tempo odiata, per una serie di coincidenze. A Roma era un uso già consolidato, quello di affidare il malcontento del popolo alle statue. Nottetempo, cartelli con satire in versi che colpivano i personaggi pubblici più in vista, venivano appesi al collo delle statue nei punti più frequentati della città, in modo che al mattino potessero essere visti e letti da tutti, prima di essere rimossi dai tutori dell'ordine. Queste invettive pungenti vennero chiamate “Pasquinate”, proprio dal nome della statua che meglio manifestava il malcontento del popolo per la corruzione e gli abusi dei potenti. Ma non solo: gli stessi potenti molto spesso usarono Pasquino per diffondere maldicenze contro gli avversari politici: naturalmente retribuendo in maniera adeguata gli autori. 
 
 

 


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Pasquinus